Simone Furlani
Dopo «l’arte ideale» del romanticismo e del classicismo, le opere e soprattutto i drammi teatrali di Georg Büchner (1813-1837) aprono l’arte a una realtà mai rappresentata prima, la realtà dolorosa degli ultimi e degli oppressi, una realtà che impone al poeta una radicale riformulazione dei propri criteri estetici. Büchner porta a termine questo compito guardando sia alle tensioni irrisolvibili tra ragioni individuali e dinamiche storiche, drammaticamente rappresentate nella Morte di Danton, che alla tragica vicenda del soldato Woyzeck. In questo volume l’autore ricostruisce il significato e il valore dell’opera di Büchner, la sua estetica, i suoi presupposti filosofici e dunque le ragioni per le quali Büchner continua a essere un grande classico della letteratura e del teatro contemporanei.
Simone Furlani ha studiato e si è perfezionato presso le Università di Padova e Pisa, l’Università e l’Accademia delle scienze di Monaco di Baviera, l’Istituto trentino di cultura di Trento e l’Università di Münster. Autore di studi e interventi sulla filosofia classica tedesca e su diversi temi della filosofia contemporanea, ha pubblicato Significato e linguaggio nell’estetica di Paul Celan (2009) e Verso la differenza. Contraddizione, negazione e aporie dopo l’idealismo (2012). Attualmente insegna filosofia in qualità di docente a contratto presso le Università di Padova e di Udine.