Marco Mozzo e Martina Visentin
Nei decenni che fanno seguito all’Unità d’Italia i monumenti, gli oggetti d’arte e, poi, il paesaggio svolgono un ruolo centrale nella creazione dell’identità nazionale. In maniera strettamente correlata, una nuova attenzione di conservazione viene rivolta al patrimonio storico-artistico, la cui tutela viene affidata al Ministero dell’Istruzione Pubblica. Attraverso numerosi e inediti materiali d’archivio, il volume propone lo studio dell’attività di tutela svolta in Friuli negli anni compresi tra il 1891 e il 1923, quando la competenza per la Provincia di Udine - prima della creazione della Soprintendenza di Trieste - spettava all’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Veneto e alla Soprintendenza ai Monumenti di Venezia. Entro il quadro dei complessi rapporti centro-periferia dei primi decenni dopo l’Unità, gli autori ricostruiscono numerose vicende, prendendo così il Friuli come contesto di studio della messa a punto, sul piano nazionale, degli strumenti giuridici e degli organismi operativi di tutela del nuovo Stato.
Marco Mozzo si è perfezionato in Storia della critica d’arte presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2012 è funzionario presso la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia. Fa parte del comitato scientifico della rivista «Horti Hesperidum. Studi di storia del collezionismo e della storiografia artistica». Si occupa di critica d’arte con particolare riferimento alla storia della tutela e della fotografia.
Martina Visentin è dottore di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Udine. Dal 2006 è membro del Laboratorio informatico per la documentazione storico artistica dell’Ateneo, per il quale è responsabile di progetti riguardanti l’applicazione delle tecnologie informatiche ai beni culturali e di attività di ricerca sulla storia della tutela, con particolare riferimento al Friuli Venezia Giulia. Si occupa inoltre della produzione pittorica sacra dell’Ottocento.