Jaroslav Hašek e Franz Kafka
A cura di Annalisa Cosentino e Marco Rispoli
«È una sorta di enorme voglia e gioia e missione di scrivere, la scrittura come gioco. […] Lo scrivere come su ordinazione di se stessi, quando sguardi massimamente soggettivi si fanno oggettivi percorrendo la via che conduce a una verità non solo artistica, ma anche a una comune verità umana» (Bohumil Hrabal).
A partire da un’idea di Bohumil Hrabal, questo volume presenta tre brevi racconti dei due scrittori praghesi forse più celebri al mondo, che in comune hanno non solo il luogo, ma anche la data di nascita, il 1883. Ambientati nella ‘grande epoca’ in cui Hašek e Kafka vivevano, che conflagra con il tramonto della monarchia asburgica, i testi evocano, in uno stile l’uno ironico e umoristico, l’altro teso e metafisico, luoghi e smarrimenti vicini. I personaggi dei due grandi autori – distanti per formazione, poetica e attitudine stilistica – condividono un’assoluta impossibilità di comunicare; anche i puntuali riferimenti alla topografia della capitale boema finiscono per far avvertire ancora più forte la sensazione di un «mal di mare in terraferma».
Completano il volume le fotografie di Praga di Danilo De Marco.
Jaroslav Hašek (Praga, 1883 - Lipnice, 1923), scrittore e giornalista boemo di lingua ceca, è conosciuto soprattutto per le Avventure del bravo soldato Švejk nella Grande Guerra.
Franz Kafka (Praga, 1883 - Kierling, 1924), scrittore boemo di lingua tedesca, è autore di titoli notissimi, come La metamorfosi e Il processo.