Luigi Gaudino
Le vicende di Terri Schiavo e di Eluana Englaro – e l’attenzione loro dedicata dai media – hanno reso evidente al grande pubblico quanto profondamente il progresso medico abbia inciso sulle fasi finali della vita. La morte, che una volta era un ‘evento’ – conseguenza di una malattia, di un trauma, della vecchiaia – di cui prendere atto passivamente, appare sempre più come un momento dipendente da una scelta: di attivare o meno una terapia, di mantenere o interrompere una misura già in atto. Scelta che dipende dal difficile bilanciamento fra i benefici offerti dalle cure e i costi, soprattutto in termini di sofferenze fisiche ed esistenziali, di una prosecuzione della vita in condizioni difficili. Ma a chi spetta il potere di decidere? E quali criteri possono/devono guidare nella scelta? Può il soggetto decidere il proprio destino, per l’oggi e per il futuro, per mezzo di un ‘testamento biologico’ o di ‘direttive anticipate’? O è invece opportuno che la legge ponga all’individuo dei vincoli insuperabili? Questo libro cerca di rispondere a tali domande ricostruendo in dettaglio i casi giudiziari che tante polemiche hanno sollevato e offrendo poi un’ampia ricostruzione del dibattito fra gli studiosi nonché degli orientamenti espressi da giudici e da legislatori nei diversi Paesi che hanno sin qui affrontato tali questioni. Esperienze alla luce delle quali viene, infine, affrontata la situazione italiana nella sua dimensione attuale e nei suoi possibili sviluppi futuri.
Luigi Gaudino, docente di Diritto privato comparato presso l’Università di Udine, è autore di numerosi studi, principalmente in materia di responsabilità civile, diritti della persona, diritto dei contratti, diritto di famiglia. Fra i suoi lavori: Condotte autolesive e risarcimento del danno (Giuffrè 1995); Colpa vostra se mi uccido. Il suicidio e la responsabilità (con P. Cendon, Marsilio 1996); Cinema alla sbarra (Forum 2007).