«Gli intensi scambi commerciali che nell’antichità romana e paleocristiana collegarono i porti di Alessandria d’Egitto e di Aquileia favorirono anche l’instaurarsi e lo svilupparsi di significative relazioni culturali, artistiche e religiose tra le due metropoli». Sulla scorta di questa intuizione di don Gilberto Pressacco, la pubblicazione mira a riscoprire e ravvivare i legami tra le genti di queste due sponde del bacino mediterraneo, favorendo così un dialogo che, proprio nella riscoperta di radici comuni, può condurre a una migliore integrazione e a una più feconda e pacifica convivenza tra popoli. L’espressione più vistosa di tali antichi legami è indubbiamente da ricercarsi sul piano cultu(r)ale e, in particolare, nel nome dell’evangelista/evangelizzatore San Marco, fondatore della Chiesa copto-alessandrina e, si ritiene, anche di quella aquileiese. Questa, però, non è l’unica traccia o ‘spia’. Nei primi secoli dopo Cristo è possibile che anche altre influenze alessandrine possano aver ‘contaminato’ la sponda aquileiese. Ci si riferisce a quel fenomeno storico-religioso noto come ‘gnosticismo’, che si diffuse proprio nell’intervallo tra il primo e il quarto secolo dopo Cristo.