A cura di Anna Iuso
La luttuosa vedovanza di Clelia Marchi si dipana per tutta l’ampiezza di un lenzuolo matrimoniale; Vincenzo Rabito combatte la sua battaglia contro l’analfabetismo in 1027 pagine dattiloscritte mentre i disturbi mentali di Ida Nencioni sono aggrappati ai foglietti di un calendario. Agende, quaderni scolastici, quaderni scritti a macchina e ricuciti con filo da pesca, fogli di calendario… tutto è buono per scriverci sopra, e a tutto corrisponde una storia. Questo numero ne presenta 21. Sono opere d’arte. Capolavori. Pezzi unici. A mano scritti, raccoglie le scritture autobiografiche originali più preziose dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, attraverso un percorso fotografico nel quale ogni scatto indaga l’anima della scrittura, della materia, del significato, della scelta.