Il volume rappresenta un tentativo di comprendere a fondo la reale portata di Alessandro Vittoria nell’ambito del Cinquecento lagunare e di riflettere sulla sua opera tanto complessa quanto varia. I diversi saggi presentati, sebbene debitori in partenza del percorso delineato a suo tempo da Leithe Jasper, svelano oggi un’immagine del tutto nuova e aggiornata dello scultore di cui, grazie agli appunti autografi della sua contabilità pervenutici, possediamo molti dati da spendere in datazioni ed attribuzioni delle sculture e delle decorazioni in cui fu coinvolto. Scopo del volume non è comunque l’affermazione apodittica di un’autografia o l’assoluta esclusione di un’opera da quelle sicuramente dell’artista, ma la volontà di proporre nuovi modi di riflettere su Vittoria guidati da linee di critica artistica e letteraria e dall’analisi delle fonti più varie.