A cura di Franco Colussi
Intorno alla figura e all’opera del musicista Giovanni Battista Candotti (Codroipo, 1809 - Cividale del Friuli, 1876), la ricorrenza del bicentenario della nascita ha visto il fiorire di diverse iniziative editoriali, dalla pubblicazione degli scritti musicali e di alcune composizioni alla stampa degli atti di un convegno a lui dedicato. È ora la volta del carteggio custodito, insieme a quello del suo allievo e collaboratore Jacopo Tomadini, nell’Archivio Capitolare di Cividale del Friuli e comprendente oltre quattromila lettere datate tra il 1826 e il 1876, rimasto sin qui inedito nonostante diversi studiosi ne avessero a più riprese sottolineato il valore documentario. Questo volume, che presenta la trascrizione di circa quattrocento lettere di argomento precipuamente musicale, integrate dai regesti e dagli indici di entrambi i carteggi curati da Alba Zanini, viene finalmente a sanare tale lacuna. La lettura di questi documenti permette di cogliere l’importante ruolo di antesignani della riforma della musica sacra e l’indefessa opera di proselitismo svolta da Candotti e Tomadini, rivelando inoltre la loro fittissima rete di relazioni con musicisti, musicologi e compositori di primo piano – tra i quali Guerrino Amelli, Raimondo Boucheron, Francesco Caffi, Edmond de Coussemaker, Félix Danjou, François-Joseph Fétis, Gaetano Gaspari, Juste-Adrien-Lenoir de La Fage, Franz Liszt, Alberto Mazzucato, Franz Xaver Witt –, con editori musicali – quali Tito Ricordi e Luigi Berletti – e con periodici come il «Boccherini», «Le choeur», la «Gazzetta musicale di Milano», la «Revue de la musique religieuse et classique» e «L’Union chorale de Paris».
Allegato al volume un cd-rom curato da Alba Zanini contenente i Regesti dei carteggi Candotti-Tomadini.
Franco Colussi da molti anni è impegnato in ricerche archivistiche volte a ricostruire e vicende di antiche istituzioni musicali e al recupero delle composizioni prodotte in quegli ambiti. È curatore di diversi volumi e autore di saggi dedicati, in particolar modo, alla musica vocale rinascimentale.