Stefano Calabrese
Aristotele e una straordinaria opera che trasforma in scienza l’arte della persuasione mediata dalla parola; Shahrazàd e un patto narrativo in cui ci si guadagna letteralmente da vivere raccontando storie; il copyrighter di un’agenzia di pubblicità nel terziario avanzato dell’evo postmoderno, dove nessuno produce e tutti consumano o promuovono consumi. Cosa unisce queste tre diverse silhouettes, se non la grande tradizione del discorso in pubblico che prima si chiamava retorica e oggi è rinata come comunicazione?