Giancarlo Petrella
Il volume propone una serie di ‘storie’ concrete di uomini e libri, che si snodano tra produzione, circolazione e lettura del testo nei primi due secoli dalla nascita della stampa. Raccoglie sette saggi che indagano l’universo del libro a stampa tra Quattro e Cinquecento da differenti punti di vista: quello del tipografo-editore, quello dell’autore in rapporto con la pubblicazione della propria opera e quello, infine, del lettore alle prese con gli scaffali della biblioteca personale e persino con un’opera ‘pericolosa’. I primi due saggi si occupano della produzione del libro a stampa, focalizzando l’attenzione su due officine tipografiche. In seguito, il volume si addentra nei rapporti tra autore e ambiente tipografico, fornendo informazioni e dati concreti e riferendo, tra l’altro, di un caso paradigmatico e pressoché sconosciuto di plagio cinquecentesco. I contributi finali spostano invece il punto d’osservazione dalla parte dei lettori, andando a conoscere la biblioteca personale di un umanista e ripercorrendo la meticolosa e intransigente espurgazione condotta da un inquisitore del secondo Cinquecento su un testo messo all’indice.