Francesco Benozzo
Questo libro, in inglese (Il crinale e il canto. Navigando l’arcipelago della poesia), è un intenso manifesto che propone audacemente la poesia come evento cruciale nell’evoluzione di Homo Sapiens – pratica salvifica, azione di dissidenza ed esplorazione sciamanica della realtà. Partendo dalla nominazione preistorica del mondo e illustrando i modi in cui, per milioni di anni, le foglie, i rami, le pietre e le anime non hanno mai smesso di trasformarsi in parole, Benozzo, in un andirivieni di immagini e visioni, conduce il lettore alla consapevolezza che eravamo poeti ben prima di essere in grado di parlare. Anche se la poesia può sembrare superflua e marginale come le molecole e le particelle che costituiscono la materia, la sua essenza è potente. Infatti, soltanto la poesia, per questa sua natura pre-verbale, pre-mitologica e pre-religiosa, sarà in grado di creare, oggi più che mai, un nuovo immaginario, una pratica sciamanica capace di restituire libertà e bellezza a chi ne è stato defraudato.
Francesco Benozzo, professore di Filologia all’Università di Bologna, è un poeta e musicista internazionalmente noto per la sua poesia epica e orale. Tra i suoi ultimi lavori, Autoktonia. Poema del suicidio (2021) e Poeti della marea (2022). Come arpista e cantautore ha pubblicato diversi album tra Italia, Gran Bretagna e Danimarca. Insignito di prestigiosi riconoscimenti per la sua attività di poeta e bardo contemporaneo, nel 2022 ha vinto il Premio internazionale Poeti dalla frontiera.