Alma Bianchetti
ll vastissimo patrimonio dei beni comunali, cioè le terre di uso collettivo, è stato fino all’Ottocento un istituto decisivo per le diseredate masse rurali del Friuli, poiché ha rappresentato per esse un vitale supplemento di risorse e, insieme alla chiesa locale, un potente fattore di radicamento identitario e territoriale e di regolazione dei rapporti vicinali. Facendo seguito alla pubblicazione del 2004 (dedicata all’‘area metropolitana udinese’) e a quella del 2010 (riguardante un territorio compreso tra Mortegliano, Codroipo, Dignano e Mereto di Tomba), questo volume propone la traduzione a stampa dei privilegi con cui Venezia concedeva in uso «per grazia» le terre pubbliche alle comunità rustiche comprese negli attuali comuni di Rive d’Arcano, San Daniele, Ragogna, Majano, Osoppo, Gemona, Venzone, Artegna, Buia, Treppo Grande, Tricesimo, Colloredo di Monte Albano, Moruzzo e Fagagna. Un articolato inquadramento al complesso tema dei beni comunali in Friuli è propedeutico alla lettura ragionata degli atti trascritti, che apre ad uno stimolante spaccato sulla vita quotidiana della società rurale premoderna.
Alma Bianchetti, docente di Geografia umana presso l’Università di Udine, da sempre si dedica alla ricerca geostorica e ai problemi della tutela e della valorizzazione del territorio e del paesaggio culturale. Tra le sue molte pubblicazioni si ricordano in particolare Ville friulane e beni comunali in età veneta (Forum 2004), la cura di Terra di castellieri 2 (Cre@ttiva, 2004) e Ville friulane e beni comunali in età veneta. Parte seconda (Forum, 2010).