«Nessuno poteva prevedere che la situazione sarebbe degenerata a tal punto. Per questo la gente si è fatta ammazzare a casa propria. Prima ancora che le armi, è stata l’incredulità di fronte alla follia umana a causare così tante vittime».
Quanto tempo serve a rielaborare una guerra? Si può davvero guarire? E cosa è giusto ricordare, e cosa invece dimenticare? Ajla è distesa in un letto d'ospedale, in stato di catalessi. Non può rispondere a nessuna domanda. È da molto tempo che la sua voce è muta, che le parole sono incarcerate dentro, da quando ha deciso di lasciarsi alle spalle la devastazione e l’orrore della guerra del suo paese, e di non parlarne mai con sua figlia. Alina è lì, accano a lei, certa che sua madre possa udirla. Perciò le parla...
La voce di Ajla di Maria Silvia Bazzoli
Pubblicata il 07.01.2021