«La casa in via Bicchieraia era tutto per me, allora. Come ci eravamo trasferiti lì era cominciato il mio amore per quella strada oscura, insignificante per la gran parte degli aretini e talvolta anche maleodorante. Annessa alla vendita di pane e pasticceria c'era la mescita di vini e bevande, c'erano due tavolini con le sedie e chi veniva a bere un quartino si tratteneva volentieri.»
Una famiglia che vive e lavora nel centro storico di Arezzo. Una bottega come tante, quella del fornaio Porri, una piccola attività negli anni Trenta. Ma siamo nell'Italia fascista e Angiolo Porri, schedato come 'sovversivo' per le sue idee socialiste, è costretto a pagarne le drammatiche conseguenze. A raccontare questo spaccato di storia famigliare, memoria che va dal 1929 al 1940, è Giuseppina Porri, nata a Cortona nel 1923, oggi novantaquattrenne.
Finalista al Premio Pieve 2017, Il conto del pane è il nuovo titolo della collana Autografie.
Pubblicata il 20.11.2017