A cura di Brigitte Lion e Cécile Michel. Edizione italiana a cura di Frederick Mario Fales
Nel 1857, la Royal Asiatic Society di Londra affidò sotto sigillo la copia di un’iscrizione in caratteri cuneiformi, da poco scoperta ad Aššur nella provincia ottomana dell’Iraq, agli inglesi E. Hincks, H. Rawlinson, H.W.F. Talbot e al francese J. Oppert, tutti specialisti interessati alla decifrazione di questa forma di scrittura. Le traduzioni indipendenti dei quattro studiosi, lette il 25 maggio di quell’anno, si rivelarono sufficientemente concordanti e la società dichiarò ufficialmente che la scrittura cuneiforme che esprimeva la lingua assiro-babilonese era stata decifrata. Nel 2007, in occasione del 150° anniversario di questa importante scoperta scientifica, il gruppo di ricerca ‘Histoire et archéologie de l’Orient cunéiforme’ del CNRS francese organizzò una mostra celebrativa. Questo volume ne riproduce i contenuti, presentando in forma essenziale e ben illustrata le varie tappe della riscoperta del Vicino Oriente antico e della decifrazione delle diverse grafie in caratteri cuneiformi da metà Ottocento ai nostri giorni. I segni ‘a forma di chiodi’ furono utilizzati per più di tremila anni in una vasta zona del Vicino Oriente, soprattutto in Mesopotamia, ma anche in aree adiacenti, fino all’Egitto, alla Turchia e all’Iran. Diverse lingue furono notate con questi caratteri – dal sumerico, all’accadico, all’ugaritico, all’antico persiano – secondo sistemi diversi (ideografico, sillabico e alfabetico). L’edizione italiana è a cura di Frederick Mario Fales, professore di storia del Vicino Oriente antico presso l’Università di Udine, ed è arricchita da una vasta e recente bibliografia di volumi in lingua italiana, accessibile a studenti universitari e, più in generale, a un pubblico interessato alla nascita e alla storia della scrittura.