A cura di Rita Auriemma
Valorizzare i dati aperti dei beni culturali signifi ca riannodare il filo spezzato tra cittadini e patrimonio e puntare su sistemi di governance efficienti, in grado di favorire la partecipazione democratica alla conoscenza. I contributi raccolti in questo volume pongono a confronto le più innovative esperienze di gestione di banche dati nel settore dei beni culturali in Italia, accomunate da una prospettiva di valorizzazione capace di utilizzare le tecnologie digitali per consolidare un trasparente accesso ai dati e la loro libera circolazione.
Rita Auriemma, archeologa, è docente presso l’Università del Salento. La linea direttrice delle sue ricerche è l’archeologia dei paesaggi, in particolar modo costieri e subacquei, attraverso la rifessione sulle problematiche di carattere geomorfologico e paleoclimatico, lo studio delle forme e dei modi del popolamento costiero nell’antichità, le dinamiche di interazione tra uomo e ambiente. Le sue indagini mirano alla conoscenza, tutela e valorizzazione dei paesaggi d’acqua anche attraverso la realizzazione di sistemi informativi territoriali. Attualmente è direttore del Servizio catalogazione, formazione e ricerca dell’ERPaC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia.