Giorgio Ferigo
Molti dei certificati ‘sanitari’ richiesti ai cittadini italiani non hanno alcun significato sanitario. Spesso non certificano nulla di certificabile; e costringono il medico che li rilascia ad illazioni, previsioni, predizioni e a un esercizio della prognostica che si rivela molto prossimo alla divinazione. La possibilità che un certificato si approssimi alla realtà è eventualità remota; la sua efficacia è generalmente nulla; il suo scopo è la trasformazione del facile nel difficile tramite l’inutile; ottenerne uno si risolve in una perdita di tempo, prelievi di liquidi organici, esborso di danaro, tutti ingiustificati, da parte del certificando; ed ingiustificata umiliazione del certificatore. Questo libro smonta la pretesa ‘scientificità’ di certificati, autorizzazioni, pareri sanitari – la selva intricata delle regolette; e rivela quel che c’è sotto: la pretesa della Burocrazia Statale di provvedere - per imposizione - alla regolata condotta dei ‘sudditi’, giusti i dettami della «Polizia Medica» di settecentesca memoria. È perciò che la ‘Prevenzione’ – che tutti invocano – non è mai nata; e il Medico di Sanità Pubblica è stato ridotto a Funzionario della Pubblica Amministrazione, a succube esecutore di sempiezzi.
«Medico del lavoro e igienista di Sanità Pubblica, esplica attualmente (e conflittualmente) tutte le attività cui irride in questo libro. Poiché la sua defatigante opposizione alle stupidaggini partorite a getto continuo da Parlamento, Ministeri, Consigli Regionali troppo poco giova, egli confida che questo libro susciti molte domande e vigorose resistenze nei cittadini che lo leggeranno». Così l’autore, scomparso nel 2007, descriveva con ironia e sarcasmo la sua professione di medico del lavoro e la sua lotta contro la burocrazia sanitaria e la burocrazia tout court, piaga ancor oggi – a distanza di tredici anni dalla pubblicazione della prima edizione del volume – lungi dall’essere sanata. Poeta, cantautore, etnografo e museografo, Giorgio Ferigo ha saputo contribuire anche da storico con lucida intelligenza e lungimiranza alla cultura della sua terra, la Carnia. Promossa dall’Associazione culturale che porta il suo nome, è in corso la riedizione delle sue opere.