Maddalena Luisa Zunino
Parlare della storia messenica significa evocare, fatalmente, la vicenda del popolo ebraico – la diaspora, l’agognato ritorno nella terra dei padri. Quella precisa identità culturale che è tuttavia riconosciuta facilmente ai figli di Sion, è – si direbbe, altrettanto facilmente – negata ai Messeni. Tre ininterrotti secoli di sottomissione alla potente Sparta, durante i quali la storia, in Messenia, si esaurisce in alcuni tentativi di ribellione all’invasore, appaiono evidentemente un tempo troppo lungo per aver consentito una reale preservazione della propria identità e della propria cultura. Quello che però sembrava un tentativo votato al fallimento (ricongiungere fra loro la Messenia libera dell’età micenea e oscura con la Messenia liberata da Epaminonda) si rivela, nell’arco di queste pagine, impresa possibile; e la cosiddetta ‘deculturazione’ dei Messeni ci appare piuttosto un’identità culturale sommersa e silenziosa, quasi racchiusa in un bozzolo, che attende soltanto il momento di riaprirsi alla storia.