A cura di Massimo Capulli
A vent’anni dal primo convegno nazionale di archeologia subacquea, questo volume raccoglie i contributi del quinto incontro tenutosi a Udine nel 2016 con la necessità di fare un bilancio sulle cose fatte e le occasioni perdute, le energie da raccogliere e il tipo di futuro da progettare per il patrimonio culturale sommerso. I numerosi saggi qui riuniti fotografano le recenti esperienze di ricerca e scavo subacqueo in Italia. Le riflessioni nate nei tavoli di lavoro del convegno hanno portato a una proposta condivisa: la Carta di Udine per l’archeologia subacquea. Questo documento rappresenta l’esito del fitto dibattito della comunità scientifica sul patrimonio culturale sommerso e lancia la sfida per una tutela che sappia garantire lo sviluppo della ricerca, promuovendo al contempo modelli di partecipazione pubblica al bene archeologico.
Massimo Capulli, archeologo, si interessa di tecniche di lavoro e documentazione archeologica in ambiente subacqueo, di principi e metodi della costruzione navale antica e della ricostruzione dei paesaggi d’acque: fiumi, laghi e lagune. Attualmente è ricercatore presso l’Università degli Studi di Udine, dove è docente di Metodologie della ricerca archeologica e di Archeologia subacquea e navale, e Research Associate dell’Institute of Nautical Archaeology (Stati Uniti).