Ferdinando Pascolo ‘Silla’
In questa coinvolgente autobiografia Ferdinando Pascolo racconta la sua straordinaria vicenda umana. Militare nella campagna di Russia, portò a termine azioni determinanti per la sopravvivenza di migliaia di persone. Dopo l’8 settembre 1943 divenne partigiano con il nome di ‘Silla’. Carcerato in via Spalato a Udine, fu fatto fuggire dal direttore del penitenziario per evitare che la polizia nazista lo interrogasse e lo torturasse per estorcergli segreti sull’attività del Comitato di Liberazione Nazionale. Come ‘Silla’ si presentò ai partigiani di Gemona del Friuli e riuscì a evitare che, proprio nel carcere della sua città natale, si verificassero episodi di maltrattamento dei prigionieri e si praticasse una sommaria resa dei conti. Nelle sue azioni non fu mai spinto da scontate ideologie politiche bensì dall’altruismo e per questo la sua visione degli accadimenti si distingue dalle versioni ‘ufficiali’.
Ferdinando Pascolo nasce a Gemona del Friuli il 24 ottobre 1919. Attraversati gli anni bui della guerra, finalmente riesce a trovare un’interessante occupazione nel mondo della cinematografia, sua passione di sempre. Dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1964, prende la decisione di sacrificarsi per il bene e la cura dei figli. Si licenzia per assumere un posto da magazziniere perché vicino a casa. Giunto a novant’anni, per assistere uno dei suoi figli, ammalato di cancro, rompe il riserbo durato una vita e, al fine di distoglierlo da quella drammatica preoccupazione, inizia a raccontargli le vicende della guerra di Russia e della lotta di liberazione di cui è stato protagonista. Muore nella sua casa di Udine il 28 aprile 2011 attorniato dalla venerazione dei suoi cari.