A cura di Alfonso Mirto
Il carteggio tra Pietro Canneti – abate camaldolese a Ravenna – e Antonio Magliabechi – erudito e bibliotecario dei granduchi di Toscana Ferdinando II e Cosimo III, nonché dei principi-cardinali Leopoldo e Francesco Maria de’ Medici –, ricco di una novantina di epistole, si inserisce nell’ambito dei vasti scambi intellettuali che la Repubblica delle lettere intesseva in tutta Europa e che saranno alla base del grande risveglio culturale tra fine Seicento e inizi Settecento. La corrispondenza tocca varie tematiche, da quelle personali, soprattutto i difficili rapporti del bibliotecario fiorentino con gli eruditi che frequentavano la corte granducale (Francesco Redi, Alessandro Segni), a quelle culturali e di respiro europeo. L’argomento principe delle lettere è tuttavia rappresentato dai suggerimenti che Magliabechi offriva a Canneti per la compilazione del catalogo delle opere del grande umanista quattrocentesco, anch’egli monaco camaldolese, Ambrogio Traversari.
Alfonso Mirto è studioso di carteggi tra gli eruditi europei del Seicento e Settecento. Dopo aver curato e pubblicato l’edizione critica delle opere di Gregorio Caloprese (2004) insieme a Fabrizio Lomonaco, ha dato alle stampe diversi saggi sugli scambi epistolari tra Antonio Magliabechi e altri intellettuali dell’epoca. Di recente, ha pubblicato il volume Il bibliotecario e lo scienziato. Carteggio tra Antonio Magliabechi e Geminia-no Montanari (1676-1685) (2022).