A cura di Amandine Bonesso
Il libro miscellaneo, assemblaggio di una serie di unità indipendenti mediante il procedimento della legatura, è una pratica che risale sino alla tarda antichità e si perpetua anche nel passaggio dall’era del manoscritto all’epoca della stampa. Tipologia libraria poco valorizzata da repertori e bibliografie, dai sistemi di catalogazione del passato così come da quelli elettronici attuali, la miscellanea costituisce una testimonianza fondamentale per comprendere l’evoluzione delle forme e delle modalità di produzione e di conservazione della tradizione scritta, nonché delle pratiche di lettura e di organizzazione del sapere. Ancor più rilevante è il suo ruolo nella storia del libro, dal momento che ha permesso di preservare dalla distruzione una varietà di prodotti editoriali, dai più corposi ai più fragili ed effimeri. Gli studi di casi raccolti in questo volume documentano in quale misura la miscellanea abbia inciso sulla sopravvivenza di edizioni rare o sconosciute. I contributi, mettendo in rilievo gli unica contenuti in miscellanee realizzate in Europa tra la seconda metà del XV secolo e la prima metà del XVII secolo, descrivono la creazione, l’uso, gli scopi e la storia, spesso caratterizzata da smembramenti e riassemblaggi, di singoli esemplari o di collezioni appartenenti a biblioteche pubbliche o private e a case d’asta.
Amandine Bonesso, addottorata in Scienze linguistiche e letterarie all’Università degli Studi di Udine e assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale del medesimo Ateneo, è attualmente ricercatrice di Letteratura francese presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Uni-versità degli Studi di Trieste. I suoi interessi di ricerca sono rivolti in particolare alla scrittura monastica femminile nella Francia del XVII secolo.