Tadeusz Różewicz
Primi anni Sessanta. Un edicolante polacco in pensione compie il viaggio della sua vita a Roma, un salto dalla realtà dei paesi socialisti a quella dell'Italia del boom economico. Non si tratta tanto di un viaggio dettato dalla curiosità di un turista, quanto dall'esigenza esistenziale di verificare in loco l'impatto tra un uomo semplice che sente la propria appartenenza all'Europa e i valori secolari della civiltà culturale e religiosa mediterranea. Una narrazione in prima persona, osservazioni e flussi di pensiero in presa diretta, la cronaca di incontri e scontri, conferme e delusioni, alla ricerca ostinata di una sintonia tra le proprie nozioni e la propria essenza di comune essere umano, e le grandi opere dello spirito dell'umanità. Un soggiorno che si conclude con tragica banalità in un mondo di cartapesta, nel deposito di accessori di scena del teatro delle Terme di Caracalla.
Tadeusz Różewiecz (1921) è uno dei massimi poeti polacchi, prosatore e drammaturgo. A partire dagli anni Sessanta le sue opere drammaturgiche, lontane dalle convenzioni sia del dramma classico che di quello d’avanguardia, diedero vita al filone polacco del teatro dell’assurdo. Sue opere pubblicate in italiano: Colloquio con il principe, Mondadori 1964; Il guanto rosso e altre poesie, Scheiwiller 2003; Bassorilievo, Scheiwiller 2004; Le parole sgomente. Poesie 1947-2004, Metauro 2007.