Marisa Sestito
In questo breve saggio la fedeltà del traduttore è il principio su cui si costruiscono le linee guida del discorso: Beckett, Shakespeare, Dickens consentono un progressivo avvicinamento al senso profondo del testo, alla sua voce segreta e unica, che il traduttore è chiamato a far risuonare nella sua lingua. Il lavoro coinvolge l’interpretazione, che si interroga sulla verità del testo; il ritmo, che riproduce pause e accelerazioni; il tessuto linguistico, che definisce le variegate manifestazioni dello stile. Tutto in nome della ‘cara’ fedeltà, il difficile atto d’amore nei confronti dell’origine, compiuto nella consapevolezza che qualcosa comunque si perde, che la propria lingua sottrae a volte la ‘resa’ alle possibilità di rendere e la costringe ad arrendersi.