Maiko Favaro
Dante è considerato il padre della letteratura italiana. In che modo hanno guardato a lui i friulani, così fieri della propria cultura e della propria lingua? Questo volume prova a rispondere alla domanda esaminando gli episodi più significativi della fortuna del poeta in Friuli a partire dall’Ottocento risorgimentale. Ne deriva un percorso ricco di stimoli, che spazia dalla leggenda del soggiorno di Dante in Friuli a un discorso che lo addita a modello di morale e di lingua per la gioventù, passando poi dalle celebrazioni del 1865 e del 1921 alle traduzioni in friulano della Divina Commedia, per giungere sino alla fantasmagorica rivisitazione del poema ad opera del pittore Anzil, in dialogo con lo scrittore Carlo Sgorlon.
Maiko Favaro (San Vito al Tagliamento, 1983), ricercatore ‘Marie Skłodowska-Curie’ presso la Freie Universität di Berlino, si è formato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e ha svolto incarichi di insegnamento e di ricerca presso varie università italiane e straniere, fra cui quelle di Harvard, Friburgo, Trieste e Udine. Si occupa di letteratura italiana del Cinque-Seicento e del Novecento, con una particolare attenzione per l’area friulana. Ha vinto il Canadian Society for Italian Studies Award 2011 e il Premio Tasso 2016