Ivan Wernisch
A cura di Annalisa Cosentino
Il volume riunisce due parti di una trilogia: Proslýchá se (Corre voce, 1996) e Cesta do Ašchabadu neboli Pumpke a dalajlámové (Viaggio a Ašchabad ovvero Pumpke e i dalai lama, 1997, 2000). Contiene prose, poesie, microdrammi dall’intonazione surreale e beffarda, punteggiata da fulminei squarci lirici. L’alternarsi di generi diversi crea una sorta di pastiche compositivo in cui prosa e poesia sono intercambiabili. L’assurdità della vita quotidiana, raccontata in una dimensione onirica e straniante, viene accostata con sarcasmo dissacrante allo sberleffo che colpisce icone di miti nazionali, alla rivisitazione di miti tribali, alla denuncia di follia e violenza della storia. Numerosi i personaggi: accanto a vari ‘grand’uomini’ (come Gabriele D’Annunzio o il poeta ceco Jaroslav Vrchlický), sfilano savi arabi e orientali, sciamani, l’esploratore Knud Rasmussen, l’Unterscharführer delle SS Pumpke e così via. Completano il volume le fotografie di Michal Šanda.