Il volume presenta una ricca e affascinante selezione antologica della poesia ungherese dalle origini ai primi del Novecento. Non sintesi estetica a priori rispetto alla vita e alla storia degli ungheresi, ma parte integrante e funzionale di esse, la creazione poetica viene concepita come momento di furore tirtaico e di orazione pubblica, o come pause di intime confidenze e assorte contemplazioni d'amore o dolore. Al fondo vi è quella ‘gaia indiavolata tristezza’ che è l' ossimoro fondamentale dell' anima ungherese.