Giacomo Trevisan
Sollecitato dalle riflessioni di Gilberto Pressacco e in seguito alla ricognizione della sua biblioteca, in cui colpisce la consistente bibliografia pasoliniana, questo saggio ripercorre le sue ricerche storiche, musicali e teologiche, rintracciando al loro interno una fitta rete di elementi legati all'opera e al pensiero di Pier Paolo Pasolini. Al centro è il “mistero contadino”, rievocato da quest'ultimo nei versi della Religione del mio tempo, con rinvio al mistero archetipico ed evangelico del seme che, solo morendo, genera frutto. Il carattere universale di questo “mistero” e la lezione “contadina” sulla ciclicità dell'esistenza che ne deriva si riflettono nella ricerca del sacro che ha alimentato prima lo sguardo poetico di Pasolini e poi il vertiginoso scavo nelle origini della Chiesa aquileiese condotto da Pressacco. Da angolazioni diverse ma convergenti, e pur nella specificità dei rispettivi percorsi di vita e di pensiero, queste due intelligenze non conformi illuminano un Friuli diverso, in cui palpitano i corpi, la lingua, la danza e il canto di una terra antica e sacra.
Giacomo Trevisan si è laureato al DAMS dell’Università di Bologna in Discipline dello spettacolo dal vivo; vincitore nel 2006 del “Premio tesi di laurea Pasolini”, scrittore e saggista, è anche regista e attore per il teatro. Suoi contributi sul teatro giovanile di Pasolini sono apparsi in «Studi pasoliniani» e nel volume, curato da Stefano Casi, Angela Felice, Gerardo Guccini, Pasolini e il teatro (Marsilio 2012).