Alfio Englaro
Rivivono in questa singolare galleria personaggi umilissimi, alcuni dei quali confinati ai margini di un piccolo paese della Carnia, Paluzza; personaggi che non hanno fatto la Storia, che sono passati senza lasciare traccia, senza epigrafi o ritratti e neppure fotografie. L’autore, bambino nel dopoguerra, ha trascritto da adulto fatti e situazioni vissute nella placiute, la piazzetta del borgo in cui è nato, conservando nel cuore il fascino di un tempo lontano che riemerge attraverso il filtro della memoria. Un filtro che forse non rispetta la temporalità né la causalità degli eventi, ma fa rivivere a tanti gli anni spensierati della propria giovinezza e ritrovare i valori e le emozioni di allora. In questa piccola collana di pedagogiche micro-storie, Paluzza diventa l’archetipo di tanti altri paesi che trovano posto nella memoria collettiva.
Alfio Englaro (1951-2022), laureato in Medicina interna, ha lavorato per trentacinque anni all’Ospedale di Tolmezzo. Protagonista della vita sociale e culturale carnica, nel 1998 ha dato vita al sito ‘Cjargne on line’ ed è stato il responsabile culturale della sezione ‘Libri di Carnia’. Oltre a numerose recensioni è autore di Cronistoria breve di Paluzza e del territorio limitrofo (1999), una sintetica analisi storica millenaria della Carnia, e di Nos patriae fines et dulcia linquimus arva. Lettere paluzzane dal fronte greco-albanese (1939-1940) e dal fronte russo (1942-1943) (2002).