Tarcisio Petracco
L’opera postuma di Tarcisio Petracco consiste nel resoconto preciso delle fasi della lotta che, dal 1971 al 1988, portò all’istituzione dell’Università friulana in seguito alla raccolta delle 125.000 firme per la Proposta di legge di iniziativa popolare ed ebbe il suo massimo risultato con l’avvio della Facoltà di Medicina. L’Autore ha lavorato lungamente sulla base di un proprio accurato diario, dove la descrizione di ogni avvenimento era accompagnata da una ricca documentazione, lasciandoci un manoscritto già da lui interamente steso in forma lineare e di agevole lettura, di cui solo l’ultima parte abbisognava ancora di qualche revisione. Sfilano nell’opera i nomi di prudenti spettatori o di chiari nemici dell’idea, ma anche di coloro che l’hanno in ogni modo difesa riuscendo infine ad ottenere per il Friuli quell’Università di cui aveva bisogno e il riconoscimento di un’identità per tanto tempo tenuta in ombra, ma permeata di lavoro e di sacrificio. Emerge inoltre come Petracco abbia combattuto giorno per giorno, nel corso di molti anni della propria vita, contro incomprensioni ed egoismi; e come quanto egli descrive, salvo limitate e brevi divagazioni letterarie, sia soltanto il quadro cronologico di una realtà vissuta. Il libro si conclude con le vicende relative all’istituzione della Facoltà di Medicina e con i problemi ad essa connessi; con una sintesi sui risultati e con le richieste relative ad altre Facoltà (Alfredo Rizzon).
Tarcisio Petracco è nato nel 1910 a San Giorgio della Richinvelda (Pn). Orfano di madre a 10 anni, lavora fin da giovane per aiutare gli altri cinque fratelli. Chiamato alle armi partecipa alla guerra, fino all’8 settembre 1943 che lo sorprende a Fiume sottotenente della Marina. Laureato in Lettere all’Università di Padova nel 1940, insegna greco e latino nel Liceo ‘Paolo Diacono’ a Cividale, ma diviene anche partigiano combattente. Della sua azione fino a tutto il 1945, soprattutto a difesa del confine orientale, egli lascia preziosa testimonianza nel suo libro edito nel 1994 Lotta partigiana al confine orientale (La bicicletta della libertà). Si trasferisce in Canada nel 1949. Negli impegni di lavoro con altri italiani, egli si rende conto obiettivamente delle difficoltà alle quali vanno incontro gli emigrati, in particolare quelli friulani, costretti a vivere in un mondo di cui non conoscono né lingua né cultura; e fonda subito una scuola nella quale egli, la sera, dopo giornate di lavoro, diventa il loro maestro. Rientra in Italia dopo sei anni, nel 1955, riprende a insegnare latino e greco e nei suoi rapporti di insegnante con gli studenti e con le loro famiglie ha conferma di quanto necessario sia nel Friuli un centro di cultura più accessibile di Trieste e di Padova, che indirizzi e prepari a qualificate professioni di ogni grado. Dopo le prime contestazioni a favore dell’Università friulana, fonda nel 1972 il ‘Comitato’ e con esso lotta per anni, perché Trieste difende i suoi privilegi e molti politici, benché eletti con i voti friulani, cedono rispetto alla convenienza di ubbidire ai centri di potere triestini e romani. L’impegno di Petracco per il problema dell’Università continuò ancora per anni anche dopo l’avvio della Facoltà di Medicina, si può dire fino ai suoi ultimi giorni. Stava completando la storia della sua lunga lotta quando la morte lo colse il 5 gennaio 1997.