Stefania Pascolini
«Ho l’occasione certo d’aggravarmi d’esso conte […] mio marito». Così, a fine Seicento, una giovane nobildonna apostrofava il luogotenente di Udine per liberarsi da una situazione familiare ormai insostenibile. È proprio l’infelice storia matrimoniale tra un conte friulano e una cittadina veneziana a costituire il filo conduttore del testo che si propone di offrire al lettore uno spaccato della società nobiliare friulana d’antico regime. Emergono nella narrazione i temi tipici degli studi sui ceti aristocratici tra cui quelle sottili logiche, spesso impietose, intese a salvaguardare la sopravvivenza delle famiglie stesse.