Frederick Mario Fales e Giulia Francesca Grassi
Il volume rappresenta il primo manuale completo, a uso didattico e scientifico, dei testi in caratteri alfabetici aramaici dei secoli X-VIII a.C., provenienti dalla Mesopotamia, dalla Siria e da regioni adiacenti: documenti di estremo valore storico-culturale e storico-politico per inquadrare l’esistenza di molti piccoli Stati indipendenti e fieri della propria tradizione, poi travolti dall’espansione imperiale degli Assiri. Il nucleo principale del libro è composto dalla raccolta delle iscrizioni in Aramaico antico oggi note; ogni testo è presentato in trascrizione e traduzione, con commenti e discussioni riga per riga, sì da essere fruibile ugualmente da studenti, specialisti e cultori di materie affini (storici, filologi, linguisti, ecc.). Un’introduzione storica aggiornata sui primi Aramei e una trattazione sintetica della grammatica dell’Aramaico antico (fonologia, morfologia, sintassi) aprono il volume, che si chiude invece con un’appendice sulla paleografia alfabetica dei testi; molti di essi sono riprodotti in copia per una loro eventuale lettura diretta. Le iscrizioni dell’Aramaico antico godono ormai di una bibliografia vastissima; esse rappresentano le prime testimonianze in assoluto di una lingua che giunse ad avere enorme diffusione nell’Oriente antico (era, ad esempio, la lingua di Gesù) e poi nel Cristianesimo orientale come pure nel Giudaismo europeo e che, a 3000 anni dalla sua nascita, è tuttora parlata, scritta e insegnata in piccole comunità della Siria o dell’Iraq e nella diaspora dell’immigrazione (specie in USA). A una tradizione linguistico-culturale straordinariamente tenace questo libro, che rappresenta il primo manuale in italiano sull’Aramaico antico, vuole rendere omaggio.
Giulia Francesca Grassi (Feltre, 1978) ha ottenuto il Dottorato di Ricerca in Scienze dell’Antichità presso l’Università degli Studi di Udine nel 2006, con una Tesi in Filologia semitica. È stata assegnista di ricerca presso lo stesso Ateneo (Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali) negli anni 2006-2009, quindi ricercatore presso l’Università di Marburg(Semitistik) negli anni 2009-2015; dal 2015 è ricercatore presso l’Università di Göttingen (Seminar für Altes Testament).