A cura di Laura Silvestri
Il volume raccoglie gli atti del Convegno tenutosi a Udine in occasione del centenario della nascita di María Zambrano: specialisti di filosofia e letteratura, italiani e stranieri, hanno analizzato da punti di vista diversi e complementari la ricchezza e complessità della sua opera che, pur fortemente radicata nella cultura spagnola, si apre alle istanze più universali. Pensare, per María Zambrano, significa innanzi tutto 'decifrare ciò che si sente’. La sua scrittura ellittica, spesso bruscamente interrotta, obbliga a cercare il significato come si fa con la poesia: sovrapponendo e confrontando le varie immagini. Il risultato è un linguaggio completamente rinnovato in cui ogni parola si libera dall’uso scontato per mostrare il mondo e l’esperienza sotto una luce che, come l’aurora – simbolo ricorrente nella sua opera –, preannuncia un nuovo tipo di sapere. Un sapere che mette in discussione tutte le certezze – a cominciare dal predominio della ragione astratta e strumentale –, favorisce l’autonomia, libera dai condizionamenti e permette a ciascuno di comprendere meglio la propria condizione.