Daniele Morandi Bonacossi
A partire dal 2014, le estese e devastanti distruzioni del patrimonio culturale di Iraq e Siria da parte della formazione terrorista islamista dell’ISIS hanno costretto la comunità internazionale a confrontarsi con la deliberata cancellazione dell’identità culturale di interi gruppi etnici e confessionali. Ma perché tali distruzioni sono un crimine contro l’umanità? Quali concrete azioni è possibile intraprendere per proteggere il patrimonio culturale minacciato e come sarà possibile ricostruire quanto distrutto? E, soprattutto, il terrorismo jihadista è l’unica minaccia alla sopravvivenza dei siti archeologici dell’antica Mesopotamia? La crescita incontrollata dei centri urbani e delle attività produttive in Iraq, l’assenza di valutazioni dell’impatto della costruzione di grandi infrastrutture sul patrimonio archeologico e monumentale, l’incuria, il vandalismo e i saccheggi rappresentano sfide altrettanto esistenziali. L’Università di Udine è impegnata da oltre un decennio nella ricerca archeologica, ma anche nella documentazione, tutela e valorizzazione della straordinaria ricchezza culturale dell’Iraq settentrionale, a poche decine di chilometri dai territori controllati fino a poco tempo fa dal Califfato islamico.
Daniele Morandi Bonacossi è professore ordinario di Archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente antico all’Università di Udine e direttore della Missione archeologica italiana nella Regione del Kurdistan iracheno.
Ha condotto numerose campagne di scavo e ricognizione archeologica in Siria, Oman, Yemen e Iraq, studiando l’insediamento umano e l’interazione fra uomo, ambiente, risorse e strategie di sussistenza e occupandosi di archeologia del pastoralismo, archeologia degli imperi e dell’organizzazione delle società complesse. È attivo anche nel campo della protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale nei contesti bellici e postbellici di Iraq e Siria. Nel 2020 è stato insignito dell’International Archaeological Discovery Award ‘Khaled al-Asaad’ per la scoperta del complesso di arte rupestre assiro di Faida (Iraq).