Ryszard Krynicki
A cura di Francesca Fornari
Autore di una poetica che Adam Michnik ha definito una misteriosa commistione di metafisica ed eroismo etico, Krynicki è il destinatario della bellissima Lettera a Ryszard Krynicki, in cui il poeta Zbigniew Herbert inviava al più giovane collega i suoi «enigmi della civetta», gli interrogativi sul potere salvifico della bellezza e sul rapporto tra etica ed estetica. Forse la poesia, si chiede Krynicki facendo eco a Czesław Miłosz, non salva i popoli, ma deve essere voce della coscienza. E così il poeta riceve segnali di civiltà scomparse, la sua immaginazione gira intorno al punto mistico dell’Esplosione primordiale, ma egli vede anche il vagabondo che dispone i suoi cartoni per la notte, si inchina davanti al suo simile diseredato, accosta lo spazio abissale delle galassie, sede del divino, a quello minimo del singolo uomo.
«In queste poesie io leggo una singolare e meravigliosa trascrizione dell’unione tra l’etica eroica di Conrad e una grande prospettiva metafisica. La ricerca e l’unione di un rigorismo morale verso se stessi con la carità cristiana verso gli altri; la difesa della condizione solitaria del poeta maledetto, ma sempre solidale con la collettività offesa e umiliata» (Adam Michnik).
Ryszard Krynicki, nato nel 1943 nel campo di concentramento di Sankt Valentin, in Austria, è uno dei più importanti poeti polacchi contemporanei, oltre che traduttore ed editore. I sui esordi sono legati al movimento ‘Nowa Fala’ (Nuova Ondata) di cui fecero parte autori accomunati da uno sguardo critico e lucido sul regime; infatti negli anni 1976-1981 la pubblicazione delle sue opere fu vietata dalla censura.
L’ultima raccolta Wiersze wybrane (Poesie scelte, 2009) contiene un’ampia selezione di versi delle sue opere precedenti: Akt urodzenia (Atto di nascita, 1969), Organizm zbiorowy (Organismo collettivo, 1975), Nasze życie rośni (La nostra vita cresce, 1978), Niewiele węcej (Poco di più, 1981), Wiersze, głosy (Poesie, voci, 1987), Kamień, szron (Il sasso, la brina, 2004).
Krynicki è stato vincitore di numerosi premi letterari, tra cui il premio internazionale Kościelski (1976). È stato tradotto in tedesco, inglese, ceco, slovacco, bulgaro, ebraico, svedese.
Nel 1988 ha fondato la casa editrice a5, che pubblica poesia contemporanea.
Ha tradotto, tra gli altri, Benn, Brecht, Nelly Sachs e Paul Celan.