Pavel Vilikovský
A cura di Alessandra Mura
Il cavallo per le scale trascinato da un soldato ubriaco è un’immagine che s’imprime nella memoria di un bambino per riemergere dai ricordi nei momenti più inattesi. Il tema conduttore del libro è il difficile rapporto di un figlio con la madre malata e vicina alla fine. La domanda iniziale rivolta al protagonista («Tu ami tua madre?») apre una densa e acuta riflessione sulla morte che coinvolge il lettore con i meccanismi di una trama avvincente, attraverso ricordi, storie solo accennate, digressioni, momenti di graffiante ironia alternati a un alto lirismo, per poi chiudersi in modo inaspettato. La prosa di uno dei più incisivi scrittori contemporanei si pone come un dialogo profondo con il lettore, incalzandolo con interrogativi e dubbi, fino a quello più scomodo e provocatorio: se una madre perde la memoria, la propria coscienza e la propria identità, possiamo concepire la morte come un dono offerto a chi ci ha dato la vita?
Pavel Vilikovský, nato a Palúdzka (Slovacchia settentrionale) nel 1941, vive a Bratislava. Scrittore, saggista, traduttore dalla lingua inglese e redattore di importanti riviste letterarie, inizia a pubblicare regolarmente nel 1989 al crollo del regime comunista. Con i due brevi romanzi È sempre verde… e Il cavallo per le scale riscuote uno straordinario successo di critica e pubblico affermandosi come l’autore più significativo della prosa postmoderna e determinando un punto di svolta per la letteratura slovacca contemporanea. Il suo ultimo romanzo, Vlastný, životopis zla (Autobiografia del male), uscito nel 2009, è stato accolto con il consueto entusiastico consenso di critica e pubblico. Le opere di Pavel Vilikovský, sono state tradotte in molte lingue; in italiano è uscito anche Il Casanova slovacco e altro kitsch.