Alberto Luchini
Un pennello da cucina, abbandonato in un carrello di un supermercato e ritrovato da un uomo e da una donna, diventa uno strumento di indagine interiore: la coppia, scambiandolo per uno dei marchingegni fabbricati da Unabomber, si fa prendere da una crescente paura, tanto immotivata quanto incontrollabile, simbolo paradigmatico di tutte le paure che riempiono la nostra esistenza quotidiana. Ne emerge un quadro in cui, nei rapporti di un uomo con la sua donna, anche i luoghi comuni vengono accettati nel contesto di una quotidianità mai esaltata, né esecrata e dove il senso del tutto si dissolve in una ineluttabile dissipazione dell'esistenza. La vicenda del libro ha un epilogo tra l’ironico e il surreale, che si svolge nel chiarore lunare di una notte settembrina.
Alberto Luchini dopo di vê fat il professor e il preside ta lis scuelis mediis par 35 ains, par no cunsumâ lis sôs zornadis di pensionât in ostarie e denant da la television, al à çapât gust a scrivi, maraveantsi ch’a plasessin, tant di vinsi par trê voltis il Concors da l’Associassion Teatral Furlane e atretantis il Premi San Simon.
Al dopra il furlan di Dograva di San Zors da la Richinvelda, paîs indulà ch’al è nassût, parsé che a ei la lenga cha j àn insegnât i siei.