A cura di Fedora Ferluga Petronio
Il percorso artistico ed umano del poeta filosofo bosniaco di origine croata Nikola Šop (1904-1982) riunisce in sé tre paesi dell’ex Jugoslavia: la Bosnia, dove Šop nacque nel 1904, la Serbia, dove fu operoso fino al 1943, e la Croazia, dove morì nel 1982. Poeta religiosissimo – e per questo poeta ‘proibito’ dal regime per decenni –, Šop fu drammaticamente ferito il 6 aprile del 1941 durante il primo bombardamento tedesco di Belgrado. Pur riportando in quell’occasione lesioni irreversibili alla colonna vertebrale che lo lasciarono per sempre paralizzato, continuò a scrivere fino alla fine dei suoi giorni. Il volume, dedicato al 25° della sua scomparsa, raccoglie interventi di studiosi, accademici e diplomatici provenienti da Bosnia, Serbia e Croazia, che offrono un doveroso omaggio a tale autore, vertice assoluto della poesia metafisica non solo bosniaca e croata, ma anche europea.