Marissa Morelli e Max Rommel
Alcuni giorni dopo il disastro del Vajont del 1963 il Comune di Claut, vicino a quello di Erto e Casso, destinò un’area per la sistemazione temporanea di una cinquantina di famiglie di sopravvissuti. Due generazioni di persone hanno fatto di questo ‘non luogo’ il ‘loro luogo’ e ci hanno abitato fino a poco tempo fa, quando il villaggio di prefabbricati, le ‘case di cartone’, è stato smantellato. Tutto questo viene raccontato dalle fotografie di questo volume che ritraggono le famiglie che si sono ricostruite un’identità nel villaggio, a dispetto della sua precarietà. «La vicenda di queste persone, la storia di queste abitazioni, la realtà che si espone in queste immagini non aggredisce (eppure è una vicenda ‘forte’, una pagina drammatica della storia) ma emerge con quieta potenza e, aggiungerei, con delicatezza, dalla composizione» (Gian Mario Villalta).