Francesco Federici
Dagli anni Novanta del secolo scorso si è venuto a creare un forte interesse per il cinema all’interno degli spazi dell’arte contemporanea, grazie all’attività di numerosi artisti, per quanto mai riuniti in scuole o correnti, che si sono dedicati a queste pratiche situate al confine tra le arti. Sebbene le immagini in movimento abbiano trovato un loro ruolo nell’arte contemporanea ben prima di questa fase, è una novità l’assiduità con cui molti artisti si sono rivolti al linguaggio cinematografico, arrivando a mescolare forme, pratiche, sintassi e consuetudini diverse. Questo libro vuole indagare i modi, i luoghi e gli scenari attraverso i quali è avvenuto e avviene questo processo d’immissione delle immagini in movimento nel campo delle istituzioni dell’arte.
Francesco Federici ha conseguito un dottorato internazionale di ricerca in Studi audiovisivi presso l’Università degli Studi di Udine, in collaborazione con l’Université Sorbonne Nouvelle - Paris 3, e ha insegnato Storia e teoria delle arti all’École supérieure d’art du Nord-Pas de Calais/Dunkerque-Tourcoing. È attualmente assegnista di ricerca presso l’Università IUAV di Venezia. Autore di diverse pubblicazioni, ha curato con altri, in particolare, i volumi Extended Temporalities: Transient Visions in the Museum and in Art (2016), Cinema and Art as Archive: Form, Medium, Memory (2014) e Cinéma: Immersivité, surface, exposition (2013).