A cura di Laura Vichi
All’origine del progetto dell’VIII Convegno internazionale di studi sul cinema è la constatazione di una certa opacità della figura dell’attore che, sia nell’ambito della teoria che in quello della storiografia del cinema, soprattutto nel secondo dopoguerra, è stata spesso assimilata a quella della star, mentre in epoca più recente ha dato luogo a studi di tipo iconografico o è stata considerata nell’ambito di una rivalutazione cinematografica del corpo. Di qui la parziale marginalizzazione dell’attorialità in senso più stretto, in quanto aspetto originale e fondamentale dell’arte cinematografica, nella sua dimensione intermediale e nelle sue relazioni con i processi di significazione filmica. 'L’uomo visibile' corrisponde alla figura dell’attore come luogo metodologico ancor prima che come aspetto particolare, sebbene importantissimo, della teoria del cinema, così come prospettato nella riflessione di Balázs che resta, in questo ambito, un riferimento imprescindibile.