Venzone e Gemona

A partire dal XIII secolo, Venzone e Gemona furono tra i centri che conobbero lo sviluppo più repentino e duraturo. Poste lungo l’asse stradale che univa l’area litoranea con l’oltralpe – in particolare, da Portogruaro a Villach –, assieme a Tolmezzo rappresentavano i luoghi più settentrionali della Patria, ai quali fu riconosciuto un ruolo per gli scambi economici e commerciali. Venzone era l’ultimo avamposto per l’esazione dei dazi; a Gemona, grazie al privilegio accordato alla città dal patriarca Bertoldo di Andechs-Merania durante la prima metà del XIII secolo, tutti i carri in passaggio avrebbero dovuto obbligatoriamente sostare per una notte e corrispondere un dazio apposito, il Niederlech (lo ‘scarico’). Testimonianza eloquente della ricchezza accumulata da queste ‘quasi città’, sono le chiese costruite all’interno delle mura, in particolare i duomi di Sant’Andrea di Venzone e di Santa Maria assunta di Gemona, le cui fabbriche furono intraprese tra la fine del XIII e il principio del XIV secolo.

Glemone

Venzon