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LONGOBARDI

Anello in oro con moneta raffigurante un soldato longobardo armato (Cividale, Museo (Cividale del Friuli, Museo archeologico nazionale).
Anello in oro con moneta raffigurante un soldato longobardo armato (Cividale del Friuli, Museo archeologico nazionale).

La storia dei longobardi ci è nota soprattutto grazie all’opera di Paolo Warnefried detto Diacono, nato a Cividale nel 720 e scomparso nell’abbazia di Montecassino nel 799. Nella sua Historia Longobardorum Paolo Diacono, Historia Longobardorum, VIII secolo (Cividale del Friuli, Museo archeologico nazionale). descrisse origine, sviluppo, espansione e decadenza di una popolazione che dalla Pannonia, dove si era insediata spostandosi dalla Scandinavia, giunse in Friuli nel 568, circa un secolo dopo la caduta dell’Impero romano. In Friuli stabilirono a Cividale la capitale del loro Ducato, al trono del quale sedeva Gisulfo, il nipote del re longobardo Alboino. I principali centri del Ducato longobardo in Friuli (Girolamo G. Corbanese, Il Friuli, Trieste e l'Istria. Dalla preistoria alla caduta del patriarcato d'Aquileia, Udine, Del Bianco, p. 129).

Si ritiene, anche sulla base della storia trasmessa da Paolo Diacono, che il dominio dei longobardi cercò di accogliere le culture precedenti al loro arrivo: la lingua, principalmente, e soprattutto la religione, e l’adesione al monachesimo benedettino di Paolo ne sarebbe una testimonianza eloquente. La penetrazione longobarda in Friuli è riconoscibile soprattutto dal limes difensivo da loro ristrutturato a ridosso dell’area pre-alpina e alpina. In un celebre passo dell’Historia Longobardorum, Paolo Diacono elencò i castra, i castelli deputati alla salvaguardia del Friuli nel caso di invasioni, che si prevedevano – peraltro, com’era avvenuto per gli stessi longobardi – da settentrione e da oriente: Nimis, Artegna, Gemona, Osoppo, Ragogna e Invillino. In ciascuno di questi luoghi la ricerca archeologica attesterà la presenza di insediamenti stabili, presumibilmente di gruppi che nell’adempiere la funzione difensiva del territorio assolsero anche al suo progressivo popolamento.
capacità militare dei longobardi fu efficace contro gli avari, respinti dal Friuli nel 610, ma si rivelò del tutto inadeguata a superare i conflitti interni. La rivalità fra i duchi, in particolare fra Gisulfo, stanziato a Cividale, e Agilulfo, sul trono di Milano, permise ulteriori incursioni di popolazioni germaniche, fino all’invasione dei franchi nel 775. Il castello di Ragogna. Paolo Diacono in un codice della Biblioteca medicea laurenziana.

I Longobardi

Storia dei longobardi

Paolo Diacono, uno scrittore fra tradizione longobarda e rinnovamento carolingio

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