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FORUM IULII

Altare di Ratchis, VIII secolo (Cividale del Friuli, Museo cristiano).
Altare di Ratchis, VIII secolo (Cividale del Friuli, Museo cristiano).
Croce ‘di Gisulfo’ in lamina d’oro, acquemarine e lapislazzuli (Cividale del Friuli, Museo archeologico nazionale).
Croce ‘di Gisulfo’ in lamina d’oro, acquemarine e lapislazzuli (Cividale del Friuli, Museo archeologico nazionale).

L’importanza di Forum Iulii (oggi Cividale del Friuli) fu sancita pienamente nel 568 all’arrivo dei longobardi in Italia, quando il re Alboino vi stabilì la capitale del Ducato ponendovi a capo suo nipote Gisulfo. Da allora in poi la città assunse il nome di Civitas Fori Iulii. Le lotte intestine, in particolare la rivalità fra i duchi longobardi Gisulfo e Agilulfo (di stanza a Milano), facilitarono l’invasione degli avari, che saccheggiarono Cividale nel 610. Nonostante questi contraccolpi, la sua importanza accrebbe ulteriormente, fino a divenire sede del patriarca di Aquileia nel 737.

Nel 775 il Ducato del Friuli fu invaso dai franchi. Il conflitto che ne emerse fu fatale per i longobardi. La costituzione della marca, il territorio sorretto dal marchese del Friuli, comportò un altro mutamento del nome della città, che da allora fu riconosciuta come Civitas Austriae, ossia la ‘città orientale’. Il passaggio dei poteri accrebbe le funzioni militari, amministrative ed educative di Cividale. Nell’825 infatti vi fu istituita una scuola superiore, un precedente dell’istituzione dell’università concessa dall’imperatore Carlo IV (1353). Vi ebbe i natali Berengario, che da marchese del Friuli (875) divenne re d’Italia (888) e poi imperatore (915).

Il dominio degli Ottoni, durante il X secolo, comportò una riorganizzazione complessiva dei poteri all’interno del marchesato che avvantaggiò progressivamente i patriarchi, ai quali fu concesso in feudo il territorio friulano nel 1077. I domini della casa di Sassonia nel 952-976 (Girolamo G. Corbanese, Il Friuli, Trieste e l'Istria. Dalla preistoria alla caduta del patriarcato d'Aquileia, Udine, Del Bianco, p. 167).

Fino a tutto il medioevo Cividale rappresentò il centro politico, culturale ed economico del Friuli: il controllo dei traffici con i territori dell’Europa orientale e dei Balcani fu uno dei fondamenti materiali di questo ruolo. La progressiva crescita di Udine durante il XIII secolo avvenne a suo discapito, facendo emergere tra i due centri una rivalità mai sopita, che ebbe risvolti nell’aspra conflittualità delle casate nobiliari stanziate nelle due città. I legami con i poteri e i territori imperiali intessuti da Cividale mantennero vive le relazioni con i conti di Gorizia, ben oltre le cesure del 1420, quando il dominio patriarcale decadde a favore della Repubblica di Venezia, e del 1500, quando la Contea divenne feudo dell’imperatore Massimiliano I.

Storia di Cividale nel medioevo. Economia, società, istituzioni

Paolo Diacono e il Friuli altomedievale (secc. VI-X)

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